Nel 1664 Torricelli scriveva: “…un grave non si mette certamente in movimento spontaneamente se non quando il suo centro di gravità può discendere: se ciò non gli è consentito dai vincoli impostogli, si mantiene in equilibrio”.
Con queste parole Torricelli, che fece fare alla teoria della stabilità dell’equilibrio il più decisivo progresso, espresse la condizione generale per l’equilibrio di un corpo pesante vincolato.
Gli esperimenti di cui si è occupata la sottoscritta durante la Mostra Gei hanno riguardato rispettivamente: l’equilibrio di oggetti disomogenei e il baricentro di una figura piana omogenea.
Gli esperimenti sono stati effettuati, per scelta, con materiale povero; ciò per dar modo agli studenti di ripeterli a scuola o in casa.
Il modo in cui gli esperimenti sono stati proposti è stato tale da rendere partecipi gli studenti stessi.
Osservare di persona, manipolare, capire il meccanismo di oggetti di uso quotidiano ha aiutato gli studenti a visualizzare concetti fino ad allora incontrati soltanto in maniera astratta sui libri dei testo.
L’esperienza della mostra si è quindi trasformata in una lezione partecipata svoltasi in un laboratorio extra-scolastico. Infatti, fondamentali sono state le continue domande-stimolo poste sia dagli studenti alla sottoscritta che viceversa. Esse hanno soprattutto messo in rilievo i misconcetti radicati e ben saldi nelle loro menti, dovuti ai falsi luoghi comuni e alle esperienze empiriche interpretate erroneamente e mai corrette in ambito scolastico.
Alla fine di ciascuno dei due esperimenti è stato proposto agli studenti, divisi in gruppi, un test per poter stabilire quanto di ciò che era stato mostrato e spiegato era stato realmente assimilato.
Si fa presente che gli studenti provenivano dai Licei Scientifici G. Galilei e S. Cannizzaro, dal Liceo Classico G. Garibaldi; Dall’Istituto Magistrale Finocchiaro Aprile e dall’I.T.C. L. Grassi. di Palermo e dal Liceo Scientifico di Castelbuono.

Gli esiti qualitativi del test sono stati:
Gli studenti dei Licei Scientifici e dell’I.T.C. hanno risposto esattamente alle domande di carattere teorico a differenza degli studenti del Liceo Classico e Istituto Magistrale. Anche in questo caso si ritiene che ciò sia dipeso da carenze e lacune inerenti l’argomento in questione.
Anche nelle risposte riguardanti domande che richiedevano attenzione allo svolgimento dell’esperimento c’è stata una maggiore percentuale di errore fra gli studenti del Liceo Classico e Istituto Magistrale.
Dal momento che gli argomenti affrontati dai due esperimenti rientrano nei programmi ministeriali delle scuole sopracitate, la sottoscritta ritiene che la differenza di indirizzo scolastico di provenienza non fosse un motivo valido per la differenza di risultati avuti nelle due verifiche.
Nel complesso si può concludere che, dai dati rilevati si è riscontrata una maggiore preparazione teorica tra gli studenti di scuole a carattere scientifico, ma affrontare un argomento studiato sui libri, in laboratorio, ha creato difficoltà indipendentemente dall’indirizzo della scuola di provenienza.