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Mappe concettuali come ausilio metacognitivo per cercare,
costruire e rielaborare la conoscenza in Internet ''Information retrieval is a difficult problem
because it requires describing information that you do not
yet have.'' (Borgman)
Mappe concettuali come strumento di riflessione metacognitiva
Lutente tipico, complice lingannevole semplicità
duso dei motori di ricerca, inserisce uno o due termini
generici, sperando di ottenere subito qualche documento
interessante, ma viene sopraffatto dalla quantità
di risultati. Questo accade perché è mancata
allinizio una formulazione metacognitiva delle sue
esigenze informative. Sulla scorta di recenti ricerche sulla
metacognizione (Flavell, 1977), (Cornoldi, 1995) e (Butler
& Winne, 1995) si è accertato che chi riesce
ad apprendere in modo più efficace è senza
dubbio chi riesce ad auto-regolarsi in modo tale da far
affiorare alla coscienza ciò che sa e a focalizzare
ciò che ancora non sa (Schoenfeld, 1987).
A questo proposito, le mappe concettuali sono ormai considerate
un efficace strumento metacognitivo. Esse appartengono alla
categoria dei visual organizer che si sono dimostrati
utili per rappresentare, condividere e manipolare la conoscenza.
Infatti, organizzare i concetti in strutture visive facilmente
riconoscibili rende più facile il loro recupero ed
elaborazione. Questo tipo di approccio visuale è
stato messo a punto da J. D. Novak (Novak & Gowin, 1989
e Novak, 1998) sulla base delle teorie di Ausubel (Ausubel,
1994) e degli studi sulle reti semantiche di Quillian (Quillian,
1968).
Le mappe concettuali riducono i tempi di ricerca
Da evidenze empiriche abbiamo verificato che in media il
95% del tempo viene perso nel cercare tra i link ed i documenti
trovati e meno del 5% nel pianificare e scegliere le parole
chiave da inserire nei motori. Questo vuol dire che in una
ricerca considerata soddisfacente, della durata media totale
di 15 minuti, gli utenti non riflettono neanche 1 minuto
sulla scelta delle parole-chiave da usare. Ma alcune ricerche
(Hertzberg & Rudner, 1999) riducono ulteriormente questi
tempi in quanto riportano che la durata media di una consultazione
on-line del database specializzato ERIC, è di circa
6 minuti, per cui presupponendo la stessa percentuale si
ottiene un tempo di scelta inferiore ai 20-30 secondi. L'assunto
su cui si è basata la presente sperimentazione è
che l'utente dovrebbe dedicare invece la maggior parte del
tempo alla pianificazione della ricerca per migliorarne
l'efficacia, diminuendo così il tempo complessivo
dedicato all'operazione. Nei test preliminari, utilizzando
le concept maps, si è verificato che le percentuali
salgono in media al 40% per la pianificazione e diminuiscono
al 60% per l'analisi dei documenti, mentre il tempo medio
totale diminuisce di quasi il 30%.